Linate delle Edizioni XII. Una strage in un Paese surreale

Articolo di: 
Sebastiano Davoli

Ambizioso progetto della casa editrice Edizioni XII, che presenta su carta lo spettacolo dell'attore Giulio Cavalli e del giornalista Fabrizio Tummolillo, Linate 8 ottobre 2001: la strage, in memoria del più grande incidente aereo della storia italiana.

Uomini e caporali di Alessandro Leogrande. Nuovi schiavi bianchi

Articolo di: 
Daniela Puggioni

Alessandro Leogrande è un giovane giornalista, nato nel 1977, vicedirettore del mensile Lo straniero e collaboratore de Il Corriere del mezzogiorno e Nuovi Argomenti: nei suoi libri si è occupato di problemi sociali, economici e politici. Il libro Uomini e caporali è incentrato sul problema del lavoro agricolo nella Puglia del nord, e descrive la condizione disumana dei nuovi schiavi e dei loro aguzzini: i caporali.

Strumm. La lupa in versione Pulp

Articolo di: 
Sebastiano Davoli

L'esordio letterario di Strumm, per Edizioni XII, si chiama Diario Pulp, un condensato di ironia, azione e, appunto, pulp. Roma smette per 268 pagine “di far la stupida” e, tirata a lucido, indossa ancora una volta lo smoking, rigorosamente “noir”, per fare da teatro alle gesta dei protagonisti del romanzo, molto simili a quelle della banda della Magliana.

I micromondi narrativi in "Guarda che me ne vado" di Sara Vannelli

Articolo di: 
Barbara Gigliotti

Si può giudicare e recensire un libro secondo i criteri più disparati. Si può iniziare dal titolo Guarda che me ne vado e pensare che si tratti di una minaccia. Si può considerare l'autrice, Sara Vannelli, una giovane scrittrice esordiente ed eclettica, che emerge dalla copertina con uno sguardo di rilassata sfida, immersa da colori vivaci. Si può considerare la casa editrice Leconte, nota per la sua trasversalità e la sua ideologia “crossover”.

In principio era la parola. La naturalità del parlare secondo Tullio De Mauro

Articolo di: 
Giuseppe D'Acunto

Con il volume In principio c’era la parola?, il linguista e filosofo del linguaggio Tullio De Mauro, già ministro della Pubblica Istruzione nel 2000/2001, riprende il testo di una sua  prolusione universitaria per offrirci un bilancio delle sue ricerche sulla natura dei fenomeni linguistici.

La documentalità secondo Maurizio Ferraris. Oggetti sociali e tracce indelebili

Articolo di: 
Teo Orlando

Una raffinata e complessa teoria degli oggetti sociali ed insieme un'analisi della società della comunicazione che si rivela sempre di più come una società della registrazione e dell'iscrizione. È quanto ci propone il filosofo Maurizio Ferraris nella sua ultima fatica, Documentalità. Perché è necessario lasciar tracce.

Hippolyte Taine. Tra gattofilosofia e antroposofia

Articolo di: 
Barbara Gigliotti

Il breve saggio filosofico di Hippolyte Taine Vita e opinione filosofiche di un gatto, nell'edizione I sassi - Nottetempo è curato da Giuseppe Scaraffia, che lo introduce in Il Platano di Taine. La lettura di questo interessante e originale saggio è divisa in due parti: l'introduzione di Scaraffia su Taine e lo spazio satirico del filosofo.

Vito Riviello. La nobile arte dell'improvvisa rivelazione

Articolo di: 
Silvia Bove

Omaggio al poeta lucano Vito Riviello, scomparso a Roma il 18 giugno 2009 e nato a Potenza nel 1933. La sua rivelatoria ironia poetica viene ricordata da una poetessa che si è adagiata sulle stesse profondità e che l'ha conosciuto tramite la stessa matrice della poesia.

José Marti. Una monella di nome Nenè. Seconda parte

Articolo di: 
Gordiano Lupi

Il libro non ha barba: dalle sue pagine escono molti nastri e segnalibri, ma non hanno niente a che vedere con la barba! Chi ha una grande barba è il gigante dipinto nel libro! E la pittura è davvero multicolore, alcuni colori sono di smalto brillante, come il braccialetto che le ha regalato suo padre. Adesso non dipingono più i libri in quel modo! Il gigante se ne sta seduto sulla vetta di un monte, con una cosa rovesciata, come le nubi del cielo, sulla testa.

José Martì. Una monella di nome Nenè. Prima parte

Articolo di: 
Traduzione di Gordiano Lupi

Chissà se esiste davvero una bambina come Nené! Un vecchio saggio dice che tutte le bambine sono come Nené. A Nené piace molto di più giocare a fare la mamma, fingere di andare per negozi, immaginare di fare la spesa e preparare dolci insieme alle sue bambole, piuttosto che svolgere i compiti assegnati dalla maestra che viene a casa per istruirla.