Come l’acqua agli elefanti. Il linguaggio della volontà

Articolo di: 
Barbara Gigliotti

Jacob è uno studente di veterinaria nel film di Francis Lawrence Come l'acqua per gli elefanti: ha gli occhi magnetici di Robert Pattinson che nel film si ritrova senza più il passato che lo proteggeva ed il futuro su cui contava. Si catapulta su un treno di emozioni e vitalità: è il treno di un circo, pieno di artisti e di animali. I suoi occhi sono il leit motiv del film, malinconici e vitali al tempo stesso.

I dioscuri della notte. Intervista su Peter Cushing e Christopher Lee

Articolo di: 
Elena Romanello

Christopher Lee e Peter Cushing sono due icone del cinema horror e gotico: la serie di film che hanno interpretato per la casa di produzione Hammer sono diventati oggetti di culto a dispetto o forse proprio per la loro origine di cinema popolare. Franco Pezzini e Angelica Tintori hanno dedicato a questi due interpreti il saggio I dioscuri della notte per la Gargoyle Books e hanno raccontato qualcosa su questo viaggio appassionante nelle tenebre, secondo a quello di The dark screen (ancora per Gargoyle nel 2008), saggio sulla figura del vampiro al cinema.

Palaexpo Espressionismo Live. Der Golem, Lulù e lo spirito dela carne

Articolo di: 
Livia Bidoli

Due capolavori dell’Espressionismo tedesco al Palaexpo per una rassegna iniziata il 5 aprile 2011 con Il Gabinetto del Dottor Caligari di Robert Wiene (1920) ed è finita con il Faust di Friedrich Wilhelm Murnau del 1926 il 17 aprile. I due film che abbiamo seguito sono stati il 10 aprile Lulù – Il vaso di Pandora di Georg Wilhelm Pabst del 1928, ed il 13 aprile Il Golem. Come venne al mondo di Paul Wegener e Carl Boese del 1920.

Habemus Papam. La stanza del figlio papale

Articolo di: 
Livia Bidoli

In attesa del prossimo primo maggio in cui a Roma verrà festeggiata la beatificazione di Papa Wojtyla (nato nel 1920, papa dal 1978 al 2005), il nuovo film di Nanni Moretti, Habemus Papam, ce ne presenta una variante "umana", data la rassomiglianza, fors’anche ci sembra caratteriale, tra il papa polacco e quello interpretato da Michel Piccoli, appena eletto nel film dal Conclave Vaticano.

Rasputin. La dissolutezza mistica dello starez russo

Articolo di: 
Livia Bidoli

Diretto dallo stesso regista di La rabbia (2007), Louis Nero, e con la voce narrante di Franco Nero, questo film sulla personalità enigmatica del monaco russo Rasputin, è interpretato dall’ipnotico sguardo di Francesco Cabras nella parte principale: assolutamente somigliante nel volto e ferreo nel riprodurre il misterico percorso di Grigorij Efimovič, (1869-1916) detto Rasputin - dai contadini per la sua condotta libertaria, deriva da rasputnik, che in russo significa dissoluto - che affascinò la famiglia imperiale dei Romanov.

Boris il film. L'Italia e la sua agghiacciante ilarità

Articolo di: 
Livia Bidoli

Proveniente per temi e attori dalla serie televisiva di successo ed omonima su Sky, Boris il film, diretto dal giovane trio di registi Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre, Luca Vendruscolo e con Francesco Pannofino nel ruolo principale di René Ferretti, è un film esilarante per le risate ed agghiacciante per la facciata realisticamente amara che offre dell’Italia.

Non lasciarmi. Il presente distopico della clonazione

Articolo di: 
Livia Bidoli

Adattato dallo sceneggiatore Alex Garland (28 giorni dopo, 2001; Sunshine e 28 settimane dopo 2007) dall’omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro che nel 2005 ha vinto il Premio Alex, Non lasciarmi è diretto da Mark Romanek (Static, 1985 e One Hour Photo, 2002); soprattutto è celebre per aver diretto video di molte star del rock, da Madonna a Bowie, compreso Closer dei Nine Inch Nails che fece scalpore per la crudezza. I protagonisti sono Carey Mulligan, Keira Knightley e Andrew Garfield.

The Hours. Le insostenibili onde del destino

Articolo di: 
Lorena Carpentieri

The hours (Le ore) era il titolo originario di Mrs Dalloway (1925), il capolavoro di Virginia Woolf, la cui lettura ha talmente colpito lo scrittore statunitense contemporaneo Michael Cunningham da fargli scegliere quel titolo per il suo romanzo omonimo The Hours, che ne 1999 gli valse il Premio Pultzer e la fama mondiale. Di qui, il fortunato film del 2002 di Stephen Daldry con Nicole Kidman, Meryl Streep, Julianne Moore ed Ed Harris.

I ragazzi stanno bene. Uno stabile equilibrio omofamiliare

Articolo di: 
Simone Vairo

Della regista Lisa Cholodenko, I ragazzi stanno bene con Julianne Moore e Annette Bening e la cosceneggiatura di Stuart Blumberg. Vincitore al Sundance Film Festival 2010, indaga una problematica in primo piano negli Stati Uniti: i rapporti tra genitori gay ed i proprij figli.

Unknown. Liam Neeson in amnesia adrenalinica

Articolo di: 
Antonella D'Ambrosio

La parola che ha il significato di sconosciuto in inglese e corrisponde al titolo del film, Unknown, ben rende il senso di spaesamento che coglie il protagonista per non essere riconosciuto dagli altri e dalla propria moglie. Il pubblico del Festival di Berlino ha appena visto, in questa pellicola fuori concorso, un Liam Neeson in ottima forma, nonostante l’aspetto stropicciato e affaticato che deve mantenere per tutta la pellicola.