10 Cloverfield Lane. Il mistero nel caprifoglio

Articolo di: 
Livia Bidoli

Con una diretta assonanza con il precedente Cloverfield diretto da Matt Reeves ma prodotto sempre da J.J. Abrahms, 10 Cloverfield Lane è uno strano film che sfugge a definizioni strette e dirette. Con protagonisti Mary Elizabeth Winstead nel ruolo di Michelle ed il grande John Goodman nella parte di Howard, il film è tutto incentrato intorno ad un incidente ed uno strano “sequestro” di persona.

Hitchcock/ Truffaut. Il doc intervista dei geni

Articolo di: 
Eleonora Sforzi

Il cinema si è da sempre occupato di trasposizioni da opere letterarie di vario genere, traendo da esse ispirazione e nutrimento narrativo, tuttavia fino ad oggi mancava ancora un film che portasse sullo schermo quello che è considerato il più importante e significativo libro sul cinema del dopoguerra, tanto da aver cambiato per sempre il modo di riflettere sulla Settima Arte. Si tratta del celebre testo Il cinema secondo Hitchcock (titolo originale: Le cinéma selon Hitchcock), che raccoglie la lunga intervista condotta nel 1962 dal giovane François Truffaut al “maestro del brivido” Alfred Hitchcock, pubblicato per la prima volta in Francia alla fine del '67 e riedito, con le integrazioni necessarie, nel 1983, quindi un anno prima della morte prematura del regista francese.

999. Poliziesco al cardiopalma

Articolo di: 
Livia Bidoli

Il triple nine del titolo si riferisce ad un codice della polizia per avvertire tutti gli agenti che è stato colpito uno di loro e che tutte le squadre convoglino verso il luogo da dove è partito, lasciando praticamente il resto della città senza sorveglianza. Al centro del film questo codice che è un tutt'uno con gli agenti corrotti al servizio della mafia ebreo-russa capeggiata da Irina Vlaslov (Kate Winslet): Chiwetel Ejiofor nella parte di Michael Atwood, ha una ragione in più per svolgere questi sporchi lavori per lei, è ricattato perché il figlio Felix è stato rapito da lei e dalla sorella Elena con cui ha avuto la relazione da cui è nato. Un poliziesco quindi molto cupo, questo di John Hillcoat, che non si discosta dal precedente apocalittico The Road, tratto dal romanzo di Cormac McCarthy.

La comune. Una convivenza per scelta

Articolo di: 
Livia Bidoli

La splendida attrice danese Trine Dyrholm è protagonista di questo film di Thomas Vinterberg che alla Berlinale di questo anno si è aggiudicata l'Orso d'argento come attrice protagonista. La comune (Kollektivet) narra di come la coppia formata da Erik (Ulrich Thomsen) e Anna (Trine Dyrholm) decide di vivere in una casa con altre persone, amici ma anche sconosciuti che vengono scelti dopo sondaggio tra gli inquilini che dividono questo spazio così privato che in qualche modo diventa pubblico per un ristretto nucleo di persone.

La Macchinazione contro Pasolini. La trappola per un innocente

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Livia Bidoli

La morte di Pier Paolo Pasolini (Bologna, 5 marzo 1922 – Roma, 2 novembre 1975) rimane ancora oggi la storia di un complotto, insoluto. La macchinazione è il titolo di David Grieco scelto per intitolare il film che indaga le trame “nere” ed eversive intorno a un assassinio ignobile, quello di un poeta, di un giornalista, di uno scrittore e di uno scomodo investigatore della verità. Il film, che nella persona di Pasolini è interpretato dallo straordinariamente somigliante Massimo Ranieri, è così realistico che sembra di vedere il Poeta al lavoro su “Petrolio”, libro postumo pubblicato nel 1992 dall'editore Einaudi, e su cui il poeta lavorò fino alla morte.

Ave, Cesare! Dal Maccartismo con amore

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Livia Bidoli

Certo che i fratelli Coen si sono divertiti un sacco a fare questo ultimo film: nondimeno, hanno fatto divertire noi che, in un coacervo susseguirsi di battute ironiche ed intelligentemente garbate oltreché argute, apprezziamo vivacemente questo tipo di nonchalance nel trattare una kermesse di argomenti che va dal Maccartismo (ricordiamo l'appena uscito Dalton Trumbo) fino ad Herbert Marcuse (John Bluthal nel film) a capo di un gruppo di accoliti comunisti che rapiscono la star Baird Whitlock, ovvero George Clooney.

Brooklyn. La Terra delle opportunità

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Livia Bidoli

Il regista irlandese John Crowley, acclamato da critica e pubblico con A Boy (2007), presenta qui una piccola storia sensibile ed autentica sull’emigrazione irlandese degli anni ’50, in cui la protagonista, Ellis Lacey, è interpretata da Saoirse Ronan (l’abbiamo vista in Espiazione nel 2007, nel ruolo della ragazzina Briony Tallis). Il soggetto del film è tratto dal romanzo omonimo di Colm Tóibín e annovera la sceneggiatura di Nick Hornby.

The Danish Girl. L'identità nella mutazione

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Livia Bidoli

Il pittore Einar Weegener è nato a Vejle in Danimarca, che in danese antico significa “guado”: quasi un pronostico su quello che ha provato ad attraversare sotto il nome di donna di Lili Elbe (Vejle, 28 dicembre 1882 – Dresda, 13 settembre 1931). Il primo uomo che ha tentato di mutare in donna è danese, e nel 1931 tentò, con un'operazione piuttosto pericolosa e complicata, un processo per la riappropriazione di quella che considerava la sua vera identità, al femminile. Nel ruolo principale di Einar e Lili, il rosso di capelli Eddie Redmayne mentre in quello della paziente moglie Gerda (nata Gottlieb) Alicia Vikander.

The End of the Tour. Lo scherzo infinito di Wallace

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Livia Bidoli

La fine del tour, ovvero la fine del viaggio, vero, di David Foster Wallace sulla terra, corrisponde al titolo di questo film che trae spunto dall'ultima intervista resa dallo scrittore nel 1996 al giornalista David Lipsky della rivista Rolling Stone: nella parte Jesse Eisenberg, mentre in quella di Foster Wallace vediamo un semi-hippy di ritorno Jason Segel. Il film è diretto dal greco-americano James Ponsoldt, noto soprattutto al pubblico del piccolo schermo per le serie Parenthood, Shameless e Master of None.

Dalton Trumbo. La lista nera di Hollywood

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Livia Bidoli

Certo che L'ultima parola.- La vera storia di Dalton Trumbo, dovrebbe dare dei brividini fastidiosi agli americani tutti: che l'industria di Hollywood potesse essere sottoposta ad indagini sulla base delle proprie idee politiche, considerate pericolose per la patria dalla House Committee on Un-American Activities, inaugurando l'era del Maccartismo, e quindi surrogarsi alle purghe staliniane con la differenza che negli Stati Uniti coloro che contravvenivano venivano spediti in prigione ed in Unione Sovietica spesso in Siberia nei lager, fa tremare il concetto di libertà rappresentato dalla statua donata dalla Francia.