cinema

  • Atsuko Maeda
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    All'ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma hanno vinto prima di tutto i film che sicuramente erano dati per meno popolari, a cominciare dal film rumeno Quod Erat Demonstrandum di Andrei Gruzsniczk, sul controllo della popolazione durante il regime di Ceausescu, Premio Speciale della Giuria; come anche Tir (che sembra ironicamente il prosieguo della premiazione della Biennale con G.R.A.) di Claudio Fasoli, Marc'Aurelio d'Oro per il Miglior Film; ed ancora Seventh Code, il film giapponese di Kiyoshi Kurosawa, al quale sono andati ben due premi, il primo per il miglior contributo tecnico, il secondo per la Migliore Regia.

  • Juliette
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Il Festival Internazionale del Film di Roma apre con due film dedicati agli anni '80, per due sezioni diverse: Concorso e Alice nella cittä. In Concorso un film dalla Romania dal titolo latino, come la lingua dal quale proviene il rumeno, e quindi Quod erat demostrandum si rivela un thriller congegnato ai tempi di Ceausescu, con un lato ironico molto forte. Il film rumeno di Andrei Gruzsniczk si é aggiudicato il Premio Speciale della Giuria.

  • FUTBOLIN2.jpg
    Articolo di: 
    Andrea Di Cosmo

    La sezione autonoma Alice nella Città, sezione autonoma e parallela del Festival Internazionale del Film di Roma (con un titolo ispirato a un celebre film di Wim Wenders, Alice in den Städten, del 1973), in corso dall’8 al 17 novembre 2013, propone l’evento speciale: Metegol 3D. Film argentino dal titolo originale: Foosball Goool!, diretto da Juan José Campanella, regista vincitore nel 2010 del premio Oscar per: The Secret in Their Eyes e un Goya per il miglior film latino-americano. Il film è realizzato in animazione digitale 3D.

  • Thor
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Da Snorri Sturluson e l'Edda in prosa del XII secolo nasce la leggenda di Thor che Alan Taylor traduce in 3D e riprende dal fumetto Marvel con protagonista il fascinoso biondo Chris Hemsworth, da poco ammirato nella parte di James Hunt in Rush. Terzo capitolo del mito norreno, che ne predice già un quarto, con un cenno ad un nuovo personaggio, il Collezionista, Thor. The Dark World, continua la saga iniziata con Thor diretto da Kenneth Branagh e proseguita con The Avengers diretta da Joss Whedon.

  • Marco Bellocchio
    Articolo di: 
    Eleonora Sforzi

    Presso il cinema Globo di Pistoia, martedì 29 ottobre, in seguito alla proiezione del film "I pugni in tasca" per la rassegna "Forme della ribellione: il cinema di Marco Bellocchio", il regista piacentino ha incontrato il pubblico in sala. Bellocchio si trovava, infatti, nella città toscana proprio per le ultime prove dello spettacolo teatrale "Zio Vanja" (nel cast anche Michele Placido e Sergio Rubini), una delle opere più celebri del teatro cechoviano, che ha debuttato al Teatro Manzoni di Pistoia il primo giorno di novembre.

  • Polanski
    Articolo di: 
    Teo Orlando

    Venere in pelliccia di Roman Polanski, una sorta di sexy dark comedy, per usare le parole dello stesso regista, si presenta come uno scarno bi-monologo piuttosto che come un dialogo tra un uomo e una donna, nel senso che abbiamo assistito all'apparenza della comunicazione, mentre in realtà i due personaggi sembravano reciprocamente estranei l'un l'altro. Del resto, più che un vero film secondo i canoni ormai invalsi, Emmanuel Seigner e Mathieu Almaric riescono a interpretare un eccellente esempio di metateatro e di metacinema insieme.

  • Royal Affaire
    Articolo di: 
    Elena Romanello

    Ogni tanto al cinema torna di scena il Settecento, secolo fondamentale per la modernità in cui viviamo ancora oggi e per la costruzione di una società che mettesse gli esseri umani e i loro diritti al centro. In questo inizio di autunno, due film ambientati nel Settecento sono usciti nelle nostre sale: il danese Royal affair e il francese La religiosa, il primo ispirato ad un fatto reale e poco noto della storia del Nord Europa, il secondo tratto dal classico illuminista di Denis Diderot, che sperimentò sulla sua pelle e su quella di sua sorella il dramma delle monacazioni forzate.

  • La vita di Adele
    Articolo di: 
    Alessandro Nardis

    Il 24 ottobre é uscito nelle sale italiane il film La vita di Adele, diretto dal francese Abdellatif Kechiche. La pellicola è ispirata alla graphic novel di Julie Maroh Il blu è un colore caldo. La vita di Adele ha vinto la Palma d’oro al Festival di Cannes 2013.

  • Noi, Zagor
    Articolo di: 
    Eleonora Sforzi

    Il regista toscano Riccardo Jacopino – che aveva già realizzato lungometraggi di genere documentaristico dedicati a questioni sociali e alla condizione dei giovani nei paesi africani –  dopo il lungometraggio del 2010 "40% Le mani libere del destino", torna al film documentario con una pellicola dedicata ad uno degli eroi del fumetto italiano più conosciuti e apprezzati dell'universo di Sergio Bonelli Editore, Zagor.

  • Oh Boy
    Articolo di: 
    Livia Bidoli

    Il regista Jan Ole Gerster al suo debutto, ha diretto un gioiellino: Oh boy, un caffé a Berlino, è un film che si gusta come un buon caffé amaro solo alla fine ed al punto giusto. All'inizio ha solo un piccolo touche amarognolo che spruzza un po' di pepe su una pellicola ricca di soprese delicate,  che convergono tutte sullo stilare un'immagine abbordabile per tutti di una Berlino accogliente, ironica, dopotutto semplice e à la page.