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cinema
- Articolo di:Livia Bidoli
Jim Carrey nella parte di un uomo che dice sempre si in Yes man di Peyton Reed è un’esperienza insolita ma assolutamente esilarante. Tutto quello che promette mantiene, dalla prima all’ultima battuta.
- Articolo di:Livia Bidoli
Una sfera di luce approda a Manhattan. Un essere di luce non fa in tempo ad uscirne che viene colpito da una pallottola. L’accoglienza umana per la cover del film del 1951 di Robert Wise Ultimatum alla Terra di Scott Derrickson, è agghiacciante.
- Articolo di:Livia Bidoli
Un israeliano che gira un film sul muro costruito dagli israeliani. Il giardino di limoni di Eran Riklis è una pellicola che finalmente racconta cosa significhi vivere in un villaggio della Cisgiordania mentre i vicini erigono un muro per difendersi da te e attorno a te.
- Articolo di:Livia Bidoli
Presentato a Venezia 2008 nella categoria Giornate degli Autori, questo bijou francese distribuito in Italia dalla Sacher di Nanni Moretti, sicuramente insegna qualcosa. Prima di tutto ad ogni genitore, nel caso non lo sapesse o non ne tenesse conto, che i ragazzini pensano, e da tali, iniziano una vita propria molto prima dei fatidici 18 anni.
- Articolo di:Livia Bidoli
Ombre cinesi che si dileggiano nell’ingannare chi guarda superficialmente le loro ombre. Tappeti di suoni tra elettronica e xilofoni dal profilo jazzato. Moog e Theremin si agitano sullo sfondo, quasi a coprire le mute grida delle vittime sullo schermo nero.
- Articolo di:Livia Bidoli
Oded Davidoff ha girato un film dove la musica si intreccia così soavemente agli avvenimenti, da sembrare che passeggi su di essi quasi per dissimularne l’altrimenti talvolta insopportabile crudezza.
- Articolo di:Livia Bidoli
Tratto dal libro di Fabrizio De André e Alessandro Gennari Un destino ridicolo, il film di Daniele Costantini Amore che vieni, amore che vai, è un <
- Articolo di:Livia Bidoli
Due poliziotti, due visioni del mondo in totale contrapposizione. Il genere a cui appartiene questo film è molto chiaro fin dall’inizio, come il poliziesco degli anni ’70 insegna. Edward Norton nella parte di Ray Tierney e Colin Farrell in quelle di suo cognato Jimmy Egan sono il bene ed il male di stampo americano, molto vicini a quello spirito che, di tutti i paesi occidentali, sembra essere il più manicheo.
- Articolo di:Livia Bidoli
Un nome, quello di David Cronenberg, che aleggia oscuro di primo acchito. I suoi “cromosomi” sono di certo modificati, a cominciare da Scanners (1981), il film che, prima di La mosca, lo ha fatto conoscere agli amanti del genere.
- Articolo di:Livia Bidoli
Il servo ungherese è un film straziante. Straziante quanto l’attualità di una situazione politica che non è cambiata da quando è uscito il film nel 2004. E non è cambiata perché la società riflessa in essa non medita su se stessa ma sulle sue sovrastrutture, arrugginite fino alla paralisi.